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LA DIGITALIZZAZIONE DEGLI APPALTI E L'IMPATTO SUL PTPCT/SEZ. 2.3 PIAO
Necessità di aggiornare i processi e la griglia della trasparenza dell'area di rischio dei contratti pubblici e di aggiornare le aree di rischio con la nuova area dei processi individuati dal RPCT e dai responsabili
La transizione digitale degli appalti
Dal 2 gennaio 2024, secondo il nuovo Codice degli Appalti, tutti i contratti di appalto o concessione, indipendentemente dall'importo finanziario e dal settore, passano a un sistema digitale.
In pratica, a partire dal 2 gennaio, le fasi di progettazione, programmazione, affidamento, pubblicazione e esecuzione degli appalti e delle concessioni sono gestite attraverso piattaforme digitali certificate dalle stazioni appaltanti.
Ogni ente pubblico è obbligato a utilizzare queste piattaforme per redigere o acquisire documenti relativi alle diverse procedure di gara. Le piattaforme saranno anche utilizzate per:
Questa trasformazione coinvolge l'intero processo, dalla fase di affidamento alla fase di esecuzione del contratto pubblico.
Al centro di questo nuovo sistema c'è la Banca Dati Anac, che lavora su due fronti:
Questo scambio di informazioni è funzionale alla gestione delle diverse fasi del processo di vita dei contratti pubblici.
Il Fascicolo virtuale dell’operatore economico
Dal 2 gennaio, un'altra importante novità è destinata a influire non solo sulle amministrazioni, ma anche sugli operatori economici coinvolti nelle gare.
Grazie all'interoperabilità di tutte le componenti del sistema, è diventato pienamente operativo il Fascicolo virtuale dell'operatore economico, progettato da Anac.
Questo strumento agevola l'accesso alle informazioni relative a un operatore economico, consentendo la verifica dei requisiti necessari per partecipare agli appalti pubblici e garantendo l'assenza di cause di esclusione (come casellario giudiziale, certificati antimafia, regolarità fiscale e contributiva, eccetera).
I dati e i documenti presenti nel fascicolo, che l'operatore economico può inserire tramite apposite funzionalità, verranno automaticamente aggiornati dagli enti certificatori (Ministero della Giustizia, Ministero dell'Interno, Inps, Inail, Agenzia delle Entrate, ecc.) attraverso l'interoperabilità. Questi saranno consultabili dalle stazioni appaltanti e potranno essere riutilizzati in tutte le fasi delle procedure di affidamento a cui partecipa lo stesso operatore economico.
L’impatto della digitalizzazione degli appalti sul PTPCT/SEZ. 2.3.PIAO
La digitalizzazione dei Contratti Pubblici, introdotta dal nuovo Codice appalti e in vigore dal 2024 è destinata a produrre un:
Proprio per questo motivo, l'aggiornamento 2023 del PNA 2022 ha avuto ad oggetto, esclusivamente, l'Area di rischio dei Contratti Pubblici, introducendo una complessiva revisione:
Ne consegue che, per tutti gli enti, indipendentemente dalla dimensione e dal numero dei dipendenti (più o meno di 50 dipendenti):
La necessità dell'aggiornamento 2024-2026 del PTPCT/SEZ.2.3 PIAO è collegata anche alla necessità di:
Tale Area di rischio, frutto della riforma che ha introdotto, nel nostro ordinamento, il PIAO va aggiornata, se già esistente, ovvero va introdotta ex novo nel PTPCT/SEZ.2.3 PIAO laddove non ancora prevista.
Le dichiarazioni del Presidente Anac
Il presidente di Anac, sottolinea che la sfida principale nei prossimi anni riguarda:
- la digitalizzazione della pubblica amministrazione.
In particolare, la digitalizzazione del processo di acquisto, attraverso la trasformazione end-to-end, con la creazione di un ecosistema integrato composto da piattaforme e servizi digitali infrastrutturali (come Banca Dati e servizi per l'interoperabilità forniti da Anac), piattaforme di e-procurement "certificate" utilizzate dalle stazioni appaltanti e piattaforme di interoperabilità, scambio e riuso di informazioni, consentirà a tutte le amministrazioni pubbliche di gestire in modo trasparente, efficiente e moderno i propri acquisti.
Questo avrà ricadute positive sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini.
I benefici attesi includono:
I benefici sopra elencati contribuiranno complessivamente al miglioramento del sistema Paese, tenuto conto che, da un lato, i dati costituiscono una fonte di ricchezza e conoscenza, mentre dall'altro consentono di rendere le decisioni della pubblica amministrazione più trasparenti ed intellegibili, garantendo un maggiore grado di 'accountability'.