L’amministrazione ha in essere un contratto di locazione passiva per un immobile di proprieta' di un soggetto privato, utilizzato a fini istituzionali.
In sede di rinnovo, l'amministrazione e' tenuta ad applicare, ai sensi del D.L. 66/2004, l’abbattimento automatico del 15% del canone di locazione passiva, cosi' come previsto dal D.L. 95/2012.
Cio' premesso, si chiede se, nel caso in cui il canone di locazione risulti inferiore all'importo ritenuto congruo dall'Agenzia del Demanio, debba comunque essere applicata detta decurtazione automatica o se, in presenza di casistiche “particolari”, sia possibile non applicare detta decurtazione.
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In disparte ogni considerazione in ordine ai presupposti che devono inderogabilmente sussistere per potersi fare ricorso al rinnovo del contratto di locazione, da verificare in maniera puntuale e analitica, occorre osservare che:
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le previsioni di cui ai commi da 4 a 6 dell'articolo 3 del Decreto Legge 6 luglio 2012, n. 95, - rese applicabili alle altre amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, del D. Lgs. 30 marzo 2001, n. 165, per effetto dell’art. 24 del D.L. 24 aprile 2014, n. 66 - concernono il coordinamento della finanza pubblica e non sono suscettibili di essere “disattese” o derogate.
Eventuali inosservanze comportano la responsabilita' amministrativa-contabile per danno erariale in capo al dipendente pubblico.
Casistiche "particolari" andrebbero vagliate, a cura dell'Amministrazione, con estremo rigore e trattate, sotto il profilo giuridico, non al fine di individuare una deroga alla normativa sopraccitata, ma al fine di individuare una possibile soluzione alternativa.