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19/03/2018 Il Sole 24 ore: La Ue chiede chiarimenti a Facebook sull'uso dei dati

SCANDALO CAMBRIDGE ANALYTICA

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Fonte: Il Sole24ore

La Commissione Ue bussa alla porta di Facebook, pronta a chiedere spiegazioni sul caso “Cambridge Analytica”, ovvero sulla società di analisi – che ha lavorato per la campagna di XXX e della Brexit – accusata, secondo due inchieste parallele del Guardian e del New York Times, di aver avuto accesso, tramite Facebook, ai dati degli elettori e di averli usati per scopi elettorali.

Il commissario Ue alla giustizia Ue, Vera XXX, ha definito la notizia sull’utilizzo improprio di dati degli utenti per scopi politici come «orribile, se confermata» e ha affermato di aver intenzione di chiedere chiarimenti a Facebook e di voler discutere della materia con le autorità governative Usa già in settimana, dato che, nei prossimi giorni dovrebbe incontrare a Washington sia il procuratore generale, Jeff XXX, che il Segretario al Commercio Usa, Wilbur XXX. Anche l’Europarlamento, però, vuole andare a fondo per capire come il colosso di Mark XXX gestisce la sicurezza dei flussi di dati personali. In un tweet, il presidente del Parlamento Ue, Antonio XXX, ha sottolineato che «Le accuse di uso improprio dei dati degli utenti da parte di Facebook sono un’inaccettabile violazione del diritto alla privacy dei cittadini europei», specificando che «l’Europarlamento indagherà accuratamente sul caso, chiamando le piattaforme digitali in questione a rendere conto». Una richiesta sollevata anche da più parlamentari europei. La “cinghia di trasmissione” tra Cambridge Analytica e Facebook sarebbe stata un’app, chiamata “thisisyourdigitallife” e presentata dalla società d’analisi al social media e ai suoi utenti come uno strumento per ricerche psicologiche la cui raccolta dati sarebbe servita per fini esclusivamente accademici. Scaricata da oltre 270mila persone, la app sembra aver consentito – attraverso geolocalizzazioni, pagine e ricerche effettuate online, oltre che sui “like” apposti dagli utenti – di accedere non solo ai dati di questi ultimi, ma anche a quelli dei “contatti” di Facebook.

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