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26/06/2025 "Whistleblowers, ce lo dobbiamo a vicenda": la nuova campagna europea a cui aderisce ANAC
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Il 23 giugno 2025 l'ANAC ha annunciato ufficialmente la sua adesione alla campagna europea “Ce lo dobbiamo a vicenda”, promossa nell’ambito del progetto “Open the Whistle: Protecting whistleblowers through transparency, cooperation and Open Government strategies (OPWHI)”, cofinanziato dall’Unione Europea.

Il progetto coinvolge partner istituzionali e della società civile provenienti da Italia, Spagna e Bulgaria, tra cui l’Università di Pisa, Transparency International España, Libera, il Center for the Study of Democracy (Bulgaria), l’Anti-Fraud Office of Catalonia, la Commissione bulgara per la protezione dei dati personali, con il supporto di Open Government Italia. L’obiettivo è creare un ambiente favorevole e protetto per chi segnala illeciti, promuovendo una cultura di trasparenza e cooperazione.

La guida pratica: una risorsa per le istituzioni

Nell’ambito del progetto è stata pubblicata la guida “WHIT – Guida pratica al whistleblowing”, un documento di oltre 100 pagine strutturato in sei capitoli, ciascuno dedicato ad aspetti cruciali per la protezione dei segnalanti:

  • trasparenza e comunicazione dei sistemi di segnalazione
  • correttezza delle indagini
  • protezione dei dati personali
  • tutela e sostegno dei segnalanti
  • valutazione dell’efficacia del sistema
  • approccio di genere e governo aperto

La guida è uno strumento operativo rivolto a PA, società in controllo pubblico, responsabili anticorruzione, DPO e si caratterizza per un approccio pratico, multidisciplinare e internazionale.

Principi e indicazioni operative

Tra le indicazioni più rilevanti per gli enti pubblici e privati:

  • l’obbligo di fornire informazioni trasparenti sui canali interni ed esterni di segnalazione
  • la necessità di garantire la riservatezza dell’identità del segnalante e del contenuto della segnalazione, anche tramite sistemi crittografati
  • l’importanza di non subordinare la segnalazione esterna (ad es. all’ANAC) a quella interna, se sussistono motivi di urgenza o rischio di ritorsione
  • la previsione di formazione interna, piani di comunicazione, reportistica annuale e canali accessibili anche a ex dipendenti, volontari, fornitori
  • l’adozione di approcci sensibili al genere e open government, per assicurare inclusività, partecipazione, tracciabilità e rendicontazione pubblica

Le raccomandazioni per enti e operatori

Per gestire correttamente i sistemi di segnalazione, gli enti dovrebbero:

  • pubblicare una sezione dedicata sul sito istituzionale con:
  • le procedure di whistleblowing;
  • i diritti e doveri del segnalante e del segnalato;
  • i tempi massimi per il trattamento;
  • le tutele garantite;
  • garantire accessibilità, anche per persone con disabilità, ex dipendenti, collaboratori esterni
  • prevedere l’adozione di protocolli specifici contro le molestie sessuali e la sextortion, anche nei PIAO e nei Codici di comportamento
  • integrare la gestione delle segnalazioni con il sistema 231, l’anticorruzione e la protezione dati (DPO)

Conclusioni: ce lo dobbiamo a vicenda

Il messaggio della campagna – “Ce lo dobbiamo a vicenda” – richiama alla responsabilità collettiva e istituzionale: il whistleblowing non è un gesto individuale isolato, ma un’azione civica, che riguarda la qualità della democrazia e la tutela dell’interesse pubblico.

Questa nuova iniziativa europea invita le amministrazioni, le aziende pubbliche e i cittadini a superare lo stigma e promuovere una cultura della segnalazione come bene comune. Perché chi segnala ha diritto ad ascolto, rispetto e protezione e perché – come ci ricorda il progetto OPWHI – la prevenzione degli illeciti è una scelta di sistema.

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