Il 20 maggio 2025, il Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), Giuseppe Busìa, ha presentato alla Camera dei deputati la Relazione sull’attività svolta nel 2024. Un momento chiave per comprendere lo stato della prevenzione della corruzione nel nostro Paese e individuare le priorità per il futuro.
In questa news, si intende condividere i principali temi emersi, soffermarci sui dati, offrendo spunti operativi e riflettendo sulle implicazioni pratiche.
I temi centrali: criticità, allarmi e opportunità
L’Avv. Busìa ha lanciato un segnale chiaro e inequivocabile:
- il sistema pubblico rischia derive gravi se non si garantiscono trasparenza, concorrenza e qualità nella gestione delle risorse. Ecco alcuni punti chiave:
- Affidamenti diretti fuori controllo: nel 2024, il 98% degli acquisti di servizi e forniture è avvenuto tramite affidamento diretto, con una concentrazione allarmante tra i 135.000 e i 140.000 euro, cioè sotto la soglia che obbliga al confronto competitivo.
- Calo degli appalti di lavori pubblici: –38,9% rispetto all’anno precedente.
- Uso improprio del frazionamento degli appalti, con rischio di sprechi e infiltrazioni mafiose.
- Conflitti di interesse non adeguatamente disciplinati, dopo l’abrogazione di norme come l’art. 7, comma 2, del d.lgs. 39/2013.
- Preoccupante arretramento dell’Italia nell’Indice di percezione della corruzione (Transparency International): –2 punti e –10 posizioni.
- Mancata trasparenza sul titolare effettivo nei contratti pubblici: nessun obbligo previsto dal decreto correttivo al Codice.
- Scarsa applicazione delle clausole di parità di genere nei bandi PNRR: crescita inferiore al 2%.
Sicurezza sul lavoro in crisi: 1.448 annotazioni per violazioni (43% 2023, 87% 2022).
I numeri dell’attività svolta dall’ANAC nel 2024 sono i seguenti:
- 267.000 procedure di gara monitorate (per un valore di 271,8 miliardi di euro)
- 205 pareri precontenziosi e 75 consultivi
642 fascicoli di vigilanza aperti, di cui 257 chiusi in pre-istruttoria grazie al dialogo con le amministrazioni
- 1.213 segnalazioni whistleblowing ricevute, 285 ritenute procedibili
- 123.753 protocolli in ingresso e 13.600 quesiti trattati
- 112 pareri rilasciati in vigilanza collaborativa in media in 6,5 giorni.
Temi giuridici e riflessioni tecniche
1. L’uso distorto dell’affidamento diretto
L’affidamento diretto può diventare una zona d’ombra quando:
●si frazionano artificiosamente gli appalti;
●si spingono importi al limite della soglia;
●si evitano gare competitive per velocizzare e semplificare, rinunciando alla qualità.
E’ necessario:
●valutare l’intera esigenza programmatoria;
●evitare artifici per restare sotto soglia;
●documentare sempre la scelta dell’affidamento diretto;
●attivare una procedura negoziata anche per importi inferiori quando possibile.
Il rischio dell’elusione delle regole sulla trasparenza
La relazione denuncia come l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio non sia stata compensata da adeguati strumenti amministrativi.
La questione della separazione tra politica e gestione si complica ulteriormente con le modifiche introdotte dal “Decreto PA” (legge n. 69/2025), che consente ai titolari di cariche politiche di svolgere incarichi dirigenziali.
Whistleblowing e protezione dei segnalanti
Nel 2024 l’ANAC ha ricevuto oltre 1.200 segnalazioni. Si tratta di un indice importante sulla crescita della consapevolezza sull’uso di questo strumento.
Ma il rischio di ritorsioni resta concreto.
Busìa ha ribadito che chi segnala non è un problema, ma una risorsa. Il coraggio del whistleblower è un presidio di democrazia.
Secondo l’Anac, per rafforzare l’istituto è necessario:
●favorire l’adozione di piattaforme digitali sicure;
●prevedere formazione specifica per i RPCT;
●evitare che il segnalante venga isolato o penalizzato nell’organizzazione.
Trasparenza amministrativa e Piattaforma Unica
La Piattaforma Unica della Trasparenza è destinata a diventare il cuore informativo della PA italiana, permettendo accesso unificato ai dati. L’ANAC intende ridurre gli oneri per le amministrazioni integrando banche dati esistenti e sperimentando tecnologie come il web scraping.
Suggerimenti operativi per i RPCT:
- Verificare la qualità e aggiornamento dei dati pubblicati.
- Sfruttare i supporti forniti da ANAC e CNR.
- Integrare il monitoraggio della trasparenza nei PIAO.
Intelligenza artificiale e decisioni pubbliche
Il tema dell’algoritmica amministrativa è cruciale.
L’avv. Busìa ha espresso forte preoccupazione per il rischio che scelte pubbliche siano inconsapevolmente delegate a software privati.
Gettonisti e contratti sanitari
L’ANAC ha ribadito la necessità di valorizzare il personale interno. Il fenomeno dei medici “gettonisti” mina la qualità del servizio e grava sui bilanci pubblici.
Suggerimenti:
- Prevedere clausole di uscita equilibrate.
- Valutare sempre il costo complessivo di ciclo di vita.
- Monitorare il rapporto tra sconto iniziale e servizi accessori.
Sicurezza sul lavoro e subappalti a cascata
L’incremento delle annotazioni per violazioni in materia di sicurezza è allarmante.
Il ricorso al subappalto a cascata espone i lavoratori e le PMI a rischi enormi.
E’ necessario:
- verificare l’effettiva necessità del subappalto;
- utilizzare strumenti come la “patente a punti” collegata al Fascicolo Virtuale;
- coordinare controlli digitali e ispettivi per evitare infiltrazioni.
Conclusioni
L’ANAC ha ribadito con forza che:
- prevenire la corruzione non significa bloccare la PA, ma renderla più efficiente, giusta e credibile.
Va tenuto presente, al riguardo, che:
- le norme vanno interpretate alla luce della Costituzione e dei principi europei;
- l’etica pubblica è un bene comune da difendere con strumenti concreti;
la formazione, il dialogo e la trasparenza sono le vere leve del cambiamento;
- i RPCT non devono essere lasciati soli, ma sostenuti con strumenti, risorse e riconoscimenti