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Nelle emergenze, la velocità è fondamentale. Ma la celerità nell'affrontare eventi catastrofici come terremoti, alluvioni o altre calamità naturali non può tradursi in deroga indiscriminata ai principi di trasparenza e legalità.
Proprio su questo delicato equilibrio interviene l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), con la delibera n. 84/2025, pubblicata il 17 marzo e contenente indicazioni operative rivolte ai Commissari Straordinari del Governo e ai Soggetti Attuatori coinvolti nelle procedure di appalto per la ricostruzione e la gestione degli interventi emergenziali.
LA DELIBERA ANAC E IL DDL "CALAMITÀ"
Il documento ANAC si inserisce in un contesto normativo attualmente in evoluzione: è infatti complementare al disegno di legge n. 1294, approvato dal Senato il 12 marzo 2025, che introduce regole più stringenti per la ricostruzione post-calamità. L'intervento dell'ANAC è motivato dalla necessità di garantire che, anche in situazioni eccezionali, venga assicurato il buon andamento e l'imparzialità dell'azione amministrativa, principi sanciti dall'art. 97 della Costituzione.
COMMISSARI STRAORDINARI E SOGGETTI ATTUATORI: FUNZIONI E CRITICITÀ
Secondo la legge 23 agosto 1988, n. 400, i Commissari Straordinari possono essere nominati per realizzare obiettivi specifici e coordinare le amministrazioni. Tuttavia, la loro atipicità organizzativa e il ricorso a deroghe nella gestione degli appalti comportano:
Nel documento, ANAC individua una serie di criticità ricorrenti emerse dall'attività di vigilanza sulle procedure di gara gestite da questi soggetti:
LA MAPPATURA DEI PROCESSI E IL RUOLO DEL PIAO
Un elemento centrale della delibera è l’invito a effettuare una mappatura puntuale dei processi connessi agli appalti, specialmente quando si opera in deroga.
Tale mappatura deve confluire nel Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO) e rappresenta il punto di partenza per l’identificazione, valutazione e trattamento dei rischi corruttivi.
LE MISURE OPERATIVE SUGGERITE DALL’ ANAC
Tra le buone prassi che ANAC propone vi sono:
L'IMPORTANZA DELLA MOTIVAZIONE NEGLI ATTI
L’ANAC sottolinea come molte delle situazioni a rischio siano legate alla mancanza di motivazione in fasi cruciali delle gare, quali la nomina della commissione o la scelta della procedura.
Propone, conseguentemente, di adottare sistemi di rendicontazione interna che obblighino a formalizzare le motivazioni e a renderle verificabili, anche a posteriori.
IL CONFLITTO D'INTERESSE: PREVENZIONE E GESTIONE
Uno dei focus principali è la gestione del conflitto d'interesse.
L'art. 16 del D.Lgs. 36/2023 impone l'obbligo di astensione per chiunque possa influenzare l'esito delle gare. ANAC suggerisce che le amministrazioni si dotino di:
PERSONALE SOTTO PROCEDIMENTO: COSA FARE?
L’Autorità si sofferma anche sulla presenza, tra i soggetti preposti alle gare, di personale coinvolto in procedimenti penali o disciplinari.
Al riguardo, invita a prevedere nei codici di comportamento un obbligo di comunicazione e a specificare le misure conseguenti in caso di rischio riconosciuto. Tra queste: assegnazione ad altri incarichi, affiancamento, rendicontazione periodica a soggetti di controllo.
RIFERIMENTI NORMATIVI E COERENZA SISTEMICA
La delibera n. 84/2025 è in linea con un ampio quadro normativo e strategico che comprende:
Tutte queste fonti convergono verso l’obiettivo di una gestione trasparente, responsabile ed efficace delle risorse pubbliche, anche in situazioni di emergenza.
CONCLUSIONE
Il documento di ANAC non è solo un elenco di raccomandazioni, ma una guida operativa per tutti i soggetti coinvolti nella gestione degli appalti in situazioni straordinarie.
I dipendenti degli enti locali, i RUP, i dirigenti, i commissari straordinari e i funzionari preposti alle gare sono chiamati a un ruolo attivo nella prevenzione della corruzione, che richiede competenza, vigilanza e responsabilità.
In sintesi, l’urgenza non giustifica l’opacità: anche nel caos di una calamita naturale, la legalità deve restare il faro dell’azione amministrativa.