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26/03/2025 AREA DI RISCHIO DEI CONTRATTI PUBBLICI: URGENZA E LEGALITÀ NELLA GESTIONE DEGLI APPALTI
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Nelle emergenze, la velocità è fondamentale. Ma la celerità nell'affrontare eventi catastrofici come terremoti, alluvioni o altre calamità naturali non può tradursi in deroga indiscriminata ai principi di trasparenza e legalità.

Proprio su questo delicato equilibrio interviene l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), con la delibera n. 84/2025, pubblicata il 17 marzo e contenente indicazioni operative rivolte ai Commissari Straordinari del Governo e ai Soggetti Attuatori coinvolti nelle procedure di appalto per la ricostruzione e la gestione degli interventi emergenziali.

LA DELIBERA ANAC E IL DDL "CALAMITÀ"

Il documento ANAC si inserisce in un contesto normativo attualmente in evoluzione: è infatti complementare al disegno di legge n. 1294, approvato dal Senato il 12 marzo 2025, che introduce regole più stringenti per la ricostruzione post-calamità. L'intervento dell'ANAC è motivato dalla necessità di garantire che, anche in situazioni eccezionali, venga assicurato il buon andamento e l'imparzialità dell'azione amministrativa, principi sanciti dall'art. 97 della Costituzione.

COMMISSARI STRAORDINARI E SOGGETTI ATTUATORI: FUNZIONI E CRITICITÀ

Secondo la legge 23 agosto 1988, n. 400, i Commissari Straordinari possono essere nominati per realizzare obiettivi specifici e coordinare le amministrazioni. Tuttavia, la loro atipicità organizzativa e il ricorso a deroghe nella gestione degli appalti comportano:

  • rischi elevati di maladministration e corruzione.

Nel documento, ANAC individua una serie di criticità ricorrenti emerse dall'attività di vigilanza sulle procedure di gara gestite da questi soggetti:

  • nomina di commissari di gara esterni senza adeguata motivazione;
  • autovalutazione dei conflitti d’interesse da parte dei RUP;
  • mancata protocollazione delle dichiarazioni di assenza di conflitto d’interesse;
  • assenza di autorizzazioni per incarichi extraistituzionali (art. 53, D.Lgs. 165/2001);
  • incarichi conferiti a dipendenti con procedimenti penali o disciplinari pendenti.

LA MAPPATURA DEI PROCESSI E IL RUOLO DEL PIAO

Un elemento centrale della delibera è l’invito a effettuare una mappatura puntuale dei processi connessi agli appalti, specialmente quando si opera in deroga.

Tale mappatura deve confluire nel Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO) e rappresenta il punto di partenza per l’identificazione, valutazione e trattamento dei rischi corruttivi.

LE MISURE OPERATIVE SUGGERITE DALL’ ANAC

Tra le buone prassi che ANAC propone vi sono:

  • verifica preventiva dei requisiti professionali del Rup e dei commissari di gara;
  • utilizzo di check list contenenti il richiamo alle motivazioni delle scelte procedurali;
  • introduzione di regolamenti interni per disciplinare gli appalti in deroga;
  • gestione documentata dei conflitti d’interesse, articolata per ruolo e funzione;
  • inserimento nel codice di comportamento di doveri specifici in materia di imparzialità;
  • attivazione di misure correttive in caso di personale indagato o condannato, anche attraverso la rotazione straordinaria.

L'IMPORTANZA DELLA MOTIVAZIONE NEGLI ATTI

L’ANAC sottolinea come molte delle situazioni a rischio siano legate alla mancanza di motivazione in fasi cruciali delle gare, quali la nomina della commissione o la scelta della procedura.

Propone, conseguentemente, di adottare sistemi di rendicontazione interna che obblighino a formalizzare le motivazioni e a renderle verificabili, anche a posteriori.

IL CONFLITTO D'INTERESSE: PREVENZIONE E GESTIONE

Uno dei focus principali è la gestione del conflitto d'interesse.

L'art. 16 del D.Lgs. 36/2023 impone l'obbligo di astensione per chiunque possa influenzare l'esito delle gare. ANAC suggerisce che le amministrazioni si dotino di:

  • modelli standardizzati per le dichiarazioni di assenza di conflitto;
  • procedure per la verifica delle dichiarazioni da parte di un soggetto terzo;
  • registri informatici per la tracciabilità e l’archiviazione delle verifiche;
  • azioni correttive come l’astensione, l’affiancamento o il sollevamento dall’incarico.

PERSONALE SOTTO PROCEDIMENTO: COSA FARE?

L’Autorità si sofferma anche sulla presenza, tra i soggetti preposti alle gare, di personale coinvolto in procedimenti penali o disciplinari.

Al riguardo, invita a prevedere nei codici di comportamento un obbligo di comunicazione e a specificare le misure conseguenti in caso di rischio riconosciuto. Tra queste: assegnazione ad altri incarichi, affiancamento, rendicontazione periodica a soggetti di controllo.

RIFERIMENTI NORMATIVI E COERENZA SISTEMICA

La delibera n. 84/2025 è in linea con un ampio quadro normativo e strategico che comprende:

  • Legge n. 190/2012 sulla prevenzione della corruzione;
  • D.Lgs. 36/2023, nuovo Codice dei contratti pubblici;
  • D.P.R. 62/2013, codice di comportamento dei dipendenti pubblici;
  • Gli aggiornamenti 2023 e 2024 al PNA 2022 (Piano Nazionale Anticorruzione);
  • La Delibera ANAC n. 215/2019 sulla rotazione straordinaria.

Tutte queste fonti convergono verso l’obiettivo di una gestione trasparente, responsabile ed efficace delle risorse pubbliche, anche in situazioni di emergenza.

CONCLUSIONE

Il documento di ANAC non è solo un elenco di raccomandazioni, ma una guida operativa per tutti i soggetti coinvolti nella gestione degli appalti in situazioni straordinarie.

I dipendenti degli enti locali, i RUP, i dirigenti, i commissari straordinari e i funzionari preposti alle gare sono chiamati a un ruolo attivo nella prevenzione della corruzione, che richiede competenza, vigilanza e responsabilità.

In sintesi, l’urgenza non giustifica l’opacità: anche nel caos di una calamita naturale, la legalità deve restare il faro dell’azione amministrativa.

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