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30/01/2025 Sanzione ANAC per ritorsione contro un whistleblower: il caso del Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi escluso dal procedimento di conferimento incarico
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Le argomentazioni difensive presentate da una dirigente scolastica, nel procedimento di gestione di una segnalazione di illecito, sono state ritenute dall’ANAC prive di fondamento e incapaci di giustificare il mancato conferimento dell’incarico al dipendente.

L'ANAC ha concluso che il provvedimento adottato costituisce una reazione ingiusta e arbitraria nei confronti di un comportamento legittimo, come quello della presentazione di una segnalazione, e configura una chiara violazione della normativa a tutela dei whistleblower.

  • Il provvedimento Anac

Con la delibera n. 587/2024 resa nota il 24 gennaio 2024, l'ANAC ha irrogato una sanzione di 5.000 euro nei confronti della dirigente scolastica di un istituto superiore situato in una città capoluogo del Nord Italia.

La delibera affronta il caso di presunte misure ritorsive adottate da una dirigente scolastica nei confronti di un dipendente, un Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA), che ha effettuato una segnalazione di illeciti ai sensi della normativa sul whistleblowing (art. 54-bis del D.Lgs. 165/2001). In particolare, il dipendente ha denunciato al Referente del Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (RPCT) irregolarità contabili e amministrative presso l'istituto scolastico, come l'uso improprio di fondi pubblici e l'emissione di mandati di pagamento senza giustificativi adeguati.

Dopo la segnalazione, il DSGA è stato escluso dall’incarico per l’anno scolastico successivo, nonostante fosse in possesso dei requisiti necessari. La dirigente ha utilizzato una graduatoria interna non pertinente, invece di seguire le disposizioni regionali e nazionali.

Il provvedimento esamina la natura discriminatoria delle azioni della dirigente e conclude con l'applicazione di una sanzione pecuniaria.

L’esclusione ha costretto il dipendente a richiedere un trasferimento per continuare a ricoprire un ruolo corrispondente alle sue qualifiche.

La misura sanzionatoria ANAC, all’esito della gestione della segnalazione, è stata adottata in seguito all'accertamento di comportamenti ritorsivi messi in atto dalla dirigente nei confronti del dipendente, reo di aver segnalato irregolarità al Referente per la Prevenzione della Corruzione.

Con questa decisione, l’ANAC ribadisce, ancora una volta, la necessità di garantire la protezione dei segnalanti e di sanzionare comportamenti che ne ledano i diritti, rafforzando il principio di legalità e trasparenza nel settore pubblico.

  • Il fatto illecito

L’ANAC, attraverso un’accurata istruttoria del caso, ha accertato che, nel caso di specie, il decreto di nomina di direttore amministrativo, adottato dalla dirigente scolastica, ha natura discriminatoria. La dirigente ha utilizzato una graduatoria interna dell’istituto, riferita all’anno scolastico precedente e predisposta per scopi differenti, nella quale il segnalante non era incluso poiché era entrato nell’organico in un momento successivo. Tale scelta è stata giudicata mirata a escludere il dipendente dall’assegnazione dell’incarico di direttore amministrativo, nonostante questi fosse in possesso dei requisiti necessari.

La delibera evidenzia che, se fosse stata seguita la procedura corretta, basata sui criteri indicati nella contrattazione integrativa nazionale e declinati nell’intesa regionale, il segnalante avrebbe avuto diritto a concorrere e, con alta probabilità, sarebbe stato selezionato.

Le violazioni della normativa sul whistleblowing

L’ANAC ha sottolineato come il comportamento della dirigente violi le disposizioni previste dalla normativa sul whistleblowing, finalizzate a proteggere i lavoratori che denunciano condotte illecite o irregolarità. Nello specifico, il ricorso a una graduatoria non pertinente e la mancanza di una motivazione plausibile per l’esclusione del dipendente sono stati considerati elementi che dimostrano l’intento ritorsivo.

La delibera specifica che la distanza temporale tra la segnalazione e l’adozione del provvedimento, unitamente alla scelta di una graduatoria non idonea e al difetto di giustificazioni concrete, rivelano un uso distorto del potere discrezionale della dirigente scolastica.

L’ANAC ha così riconosciuto il carattere arbitrario e punitivo delle azioni adottate dalla dirigente.

La decisione ANAC sottolinea l’importanza della protezione dei segnalanti e dell’adozione di criteri trasparenti e oggettivi nella gestione degli incarichi pubblici.

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