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Si è tenuta lunedì 27 maggio scorso, con l’intervento di Laura Valli (Consigliere ANAC, Autorità Nazionale Anticorruzione) e Italo Borrello (Direttore del servizio normativa e collaborazioni istituzionali UIF, Unità di informazione Finanziaria per l’Italia), con la moderazione di Valentina Lostorto (SNA) e Valentina M. Donini (Forum Governo Aperto) la lezione aperta sul tema del:
L'evento è stato organizzato dalla Scuola Nazionale dell’Amministrazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri (SNA).
Come evidenziato dal Dipartimento della Funzione Pubblica (DFP):
- nell’attuale momento storico l’integrazione tra gli apparati anticorruzione e antiriciclaggio è essenziale per prevenire i rischi di infiltrazione criminale, soprattutto nell’impiego dei fondi finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Un approccio integrato all’anticorruzione e all’antiriciclaggio consente infatti di superare la logica a silos che ancora permea talvolta il sistema dei controlli amministrativi e la stessa azione pubblica a tutela dell’integrità.
Nel webinar, che conclude un percorso formativo sul tema della prevenzione del riciclaggio all'interno della Comunità di pratica dei RPCT, gli interventi dei relatori sono finalizzati a discutere delle prospettive e futuri sviluppi degli strumenti operativi di integrazione tra sistemi di controllo antiriciclaggio e anticorruzione.
L'importanza della prevenzione del riciclaggio e dell'obbligatorietà degli adempimenti antiriciclaggio da collegare agli adempimenti anticorruzione è ampiamente sottovalutata nel nostro ordinamento, specie dai RPCT come sono ampiamente sottovalutate le responsabilità che possono derivare dall'omessa segnalazione di operazioni sospette.
Si tratta di responsabilità di varia natura che comprendono anche:
I dirigenti e il soggetto Gestore, se indebitamente rifiutano, rispettivamente, di rilevare e comunicare gli indici di anomalia e di effettuare la segnalazione di operazioni sospette - che sono atti dell’ufficio da compiere senza ritardo - possono essere puniti con la reclusione da sei mesi a due anni.
Al riguardo, va tenuto presente che la segnalazione di operazioni sospette è un atto dovuto per il soggetto Gestore, che può coincidere con il RPCT.
È un atto dovuto anche per i dirigenti comunicare al Soggetto gestore gli indici di anomalia delle operazioni che svolgono nell’ordinaria e quotidiana gestione delle attività di propria competenza.
Va tenuto presente, altresì, che la segnalazione delle operazioni sospette all’UIF è un adempimento differenziato rispetto alla notizia o denuncia alla Procura della Repubblica di illeciti penali.
Va quindi acquisita piena consapevolezza in ordine alla necessità di introdurre o di aggiornare il sistema di gestione per l'antiriciclaggio e la consapevolezza, ulteriore, della necessità di collegare tale sistema con il sistema di prevenzione della corruzione.
A tal fine va preso in considerazione anche quanto indicato dal PNA 2022 e dalla relativa illustrazione, in funzione di Linee Guida ANAC per tutte le amministrazioni decentrate e di seguito riportato.
“ Anche le misure di prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo che le pubbliche amministrazioni sono tenute ad adottare ai sensi dell'art. 10 del d.lgs. n. 231/2007 … al pari di quelli anticorruzione, sono volti a fronteggiare il rischio che l'amministrazione entri in contatto con soggetti coinvolti in attività criminali soprattutto nell’impiego fondi del PNRR. Per questo, in più parti del PNA, sono stati evidenziati i raccordi necessari che è opportuno sussistano fra anticorruzione e antiriciclaggio …. Nell'attuale momento storico, l'apparato antiriciclaggio, come quello anticorruzione, può dare un contributo fondamentale alla prevenzione dei rischi di infiltrazione criminale nell'impiego dei fondi rivenienti dal PNRR, consentendo la tempestiva individuazione di eventuali sospetti di sviamento delle risorse rispetto all'obiettivo per cui sono state stanziate ed evitando che le stesse finiscano per alimentare l'economia illegale …. Si ricorda che la valutazione e la mappatura dei rischi sono tra i principali adempimenti imposti agli uffici pubblici anche dalla normativa antiriciclaggio. L'art. 10, comma 3, del d.lgs. n. 231/2007, richiede infatti alle pubbliche amministrazioni di mappare i processi interni in modo da individuare e presidiare le aree di attività maggiormente esposte al rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, valutando le caratteristiche soggettive, i comportamenti e le attività dei soggetti interessati ai procedimenti amministrativi”.