A chi sono affidate le funzioni di responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT) negli enti di diritto privato di cui all’art. 2 bis, co. 3 d.lgs. 33/2013?
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Nelle associazioni, fondazioni e negli altri enti di diritto privato di cui all’art. 2-bis, co. 3, d.lgs. 33/2013 le funzioni di RPCT sono affidate a uno dei dirigenti in servizio. Nelle sole ipotesi in cui l’ente sia privo di dirigenti, o questi siano in numero così limitato da dover essere assegnati esclusivamente allo svolgimento di compiti gestionali nelle aree a rischio corruttivo, circostanze che potrebbero verificarsi in strutture organizzative di ridotte dimensioni, il RPCT potrà essere individuato in un profilo non dirigenziale.
Le amministrazioni controllanti inseriscono all’interno dei propri piani di prevenzione della corruzione e della trasparenza le misure organizzative utili ai fini della vigilanza sulla effettiva nomina da parte degli enti di diritto privato di cui all’art. 2-bis co. 3 d.lgs. 33/2013 del RPCT.
Fonte: art. 1, co. 7, l. n. 190/2012 – d.lgs. 231/2001 - PNA 2019, Parte V, § 1. - Delibera ANAC n. 1134/2017, § 3.1.5. e 3.2.2.