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03/04/2020 GDPR-DPO ENTIONLINE: i Consiglieri comunali possono ottenere l'accesso al protocollo informatico del Comune?

Il capogruppo di minoranza ha preteso l'accesso da remoto al protocollo: è legittimo?

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Il Dipartimento per gli affari interni e territoriali del Ministero dell'Interno riporta un approfondimento del punto, richiamando la decisione n.545 del 4.04.2019 con cui il T.A.R. Campania (Sezione staccata di Salerno), ha confermato il diritto del consigliere comunale all’accesso anche da remoto al protocollo informatico dell’Ente; lo stesso T.A.R. Campania ha ribadito che tale esercizio non dovrebbe tuttavia essere esteso al contenuto della documentazione in arrivo o in uscita dall’Amministrazione - soggetta, invece, alle ordinarie regole in materia di accesso, tra le quali la necessità di richiesta specifica -, ma ai soli dati di sintesi ricavabili dalla consultazione telematica del protocollo (numero di registrazione al protocollo, data, mittente, destinatario, modalità di acquisizione, oggetto).

Con riferimento alla richiesta del Consigliere di minoranza, quindi, può essere soddisfatta la richiesta con riferimento all'accesso al protocollo informatico nei limiti sopra indicati.

Sul punto, peraltro, si riorda che era intervenuto il Garante già nel 2004, (v. relazione del 2004, pag.19 e 20), ed aveva specificato che “nell’ipotesi in cui l’accesso da parte dei consiglieri comunali riguardi dati sensibili, l’esercizio di tale diritto, ai sensi dell’art.65, comma 4, lett.b), del Codice, è consentito se indispensabile per lo svolgimento della funzione di controllo, di indirizzo politico, di sindacato ispettivo e di altre forme di accesso a documenti riconosciute dalla legge e dai regolamenti degli organi interessati per consentire l’espletamento di un mandato elettivo. Resta ferma la necessità che i dati così acquisiti siano utilizzati per le sole finalità connesse all’esercizio del mandato, rispettando in particolare il divieto di divulgazione dei dati idonei a rivelare lo stato di salute. Spetta quindi all’amministrazione destinataria della richiesta accertare l’ampia e qualificata posizione di pretesa all’informazione ratione offici del consigliere comunale”.

Fonte: Garante

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