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11/07/2022 NEWS > Pubblicata la Relazione annuale del Garante 2021: 13 milioni 500 mila euro circa le sanzioni
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Il Garante ha illustato in Parlamento, il 7 luglio 2022, la Relazione sull’attività svolta nel 2021.

Emergenza sanitaria, massiccio ricorso alle piattaforme on line, transizione e al digitale hanno sono stati, nell'anno appena passato, importanti fronti sui quali è stata impegnata l'Autorità, in una costante opera di bilanciamento tra protezione e situazioni straordinarie e di innovazione tecnologica.

Come ben evidenziato dal comunicato stampa, tra gli interventi più rilevanti oggetto della Relazione vi sono stati:

  • le implicazioni etiche della tecnologia;
  • l’economia fondata sui dati;
  • le grandi piattaforme e la tutela dei minori; i big data;
  • l’intelligenza artificiale e le problematiche poste dagli algoritmi;
  • gli scenari tracciati dalle neuroscienze;
  • la sicurezza dei sistemi e la protezione dello spazio cibernetico;
  • il diffondersi di sistemi di riconoscimento facciale;
  • la monetizzazione delle informazioni personali;
  • il fenomeni del revenge porn e dello sharenting.

Per quanto riguarda pubblica amministrazione, fiscalità e informative, il Garante

a) ha richiamato i comparti dei Ministeri, Enti locali e Regioni:

  • ad evitare diffusioni illecite di dati personali
  • a contemperare obblighi di pubblicità degli atti e dignità delle persone

b) ha fissato chiare e dettagliate regole per l’esercizio del diritto di accesso civico

c) ha preteso più garanzie per il “whistleblowing”

d) ha fornito pareri sull’App Io, sullo Spid ai minori, sulle Anagrafi delle istruzioni, sulla piattaforma digitale per la notifica degli atti.

e) ha chiesto maggiori garanzie per la memorizzazione dei dati dei contribuenti contenuti nelle fatture elettroniche

f) ha dato indicazioni per migliorare gli standard di esattezza e qualità dei dati trattati a fini fiscali

g) ha svolto un’azione di semplificazione, attraverso icone, dei modelli di informativa privacy e ha realizzato di esempi chiari e sintetici messi a disposizione dei soggetti pubblici e privati che vogliano adottarli.

L’uso dei dati biometrici e il riconoscimento facciale sono stati gli ambiti nei quali il Garante ha sanzionato - per 20 milioni di euro - una società, che acquisisce dati sul web, ed è specializzata in riconoscimento facciale. La sanzione è stata associata al divieto dell’uso dei dati biometrici e del monitoraggio degli italiani.

Sempre con riferimento all’uso di sistemi di riconoscimento facciale a fini di sicurezza pubblica:

  • l’Autorità si è opposta all’uso del sistema Sari Real Time perché privo delle necessarie garanzie a tutela della libertà delle persone e non conforme alla normativa sulla protezione dei dati
  • ha autorizzato l’uso delle body cam per le Forze di Polizia, ma senza l’uso dei dati biometrici.

Altro tema di grande rilevanza è stato quello della sicurezza informatica, con riferimento alla quale, il Garante ha richiamato l’attenzione delle amministrazioni sulla necessità di investire in sicurezza e ha fornito indicazioni, in particolare, su come difendersi dai ransomware.

Ha registrato un aumento di circa il 50% rispetto al 2020, l'attività di gestione dei data breach, che sono stati 2071 e molti dei quali si sono riferiti alla diffusione di dati sanitari che hanno portato anche a sanzioni.

Facebook e LinkedIn, assistenti digitali, installati sugli smartphone o nelle abitazioni domestiche, Smart glasses lanciati da Facebook, uso dei droni sono stati oggetto, anch'essi, di interventi dell’Autorità.

I NUMERI DEL GARANTE

  • 448 provvedimenti collegiali (con un aumento di oltre 56% rispetto all’anno precedente).
  • 9.184 reclami e segnalazioni riscontrati riguardanti, tra l’altro il marketing e le reti telematiche; i dati on line delle pubbliche amministrazioni; la sanità; la sicurezza informatica; il settore bancario e finanziario; il lavoro.
  • 72 pareri ed hanno riguardato sanità; fisco; giustizia; istruzione; digitalizzazione della P.a.; funzioni di interesse pubblico.
  • 7 sono stati i pareri su norme di rango primario: in particolare, riguardo a digitalizzazione della Pa, giustizia, open data.
  • 12 comunicazioni di notizie di reato all’autorità giudiziaria, e hanno riguardato violazioni in materia di controllo a distanza dei lavoratori; accessi abusivi a sistemi informatici o telematici; trattamento illecito dei dati; falsità nelle dichiarazioni; inosservanza dei provvedimenti del Garante.
  • 388 provvedimenti correttivi e sanzionatori
  • 13 milioni 500 mila euro circa le sanzioni riscosse
  • 49 ispezioni effettuate nel 2021, avendo subito l’impatto dell’emergenza pandemica. Gli accertamenti svolti, anche con il contributo del Nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche della Guardia di finanza, hanno riguardato diversi settori, sia nell’ambito pubblico che privato: in particolare, fatturazione elettronica; fornitori di banche dati; videosorveglianza domestica; banche dati reputazionali; marketing e profilazione; data breach; food delivery.
  • oltre 18.700 quesiti, che hanno riguardato, in maniera preponderante, gli adempimenti connessi all’applicazione del Regolamento Ue, il telemarketing indesiderato; il rapporto di lavoro pubblico e privato; l’attività dei Responsabili del trattamento.
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