Il D.L. 18 del 17 marzo 2020 convertito con legge 27 del 24 aprile 2020, all’art. 17 bis, stabilisce che “Fino al termine dello stato di emergenza deliberato dal Consiglio dei ministri (ora è il 31 gennaio 2021) per motivi di interesse pubblico nel settore della sanita' pubblica e, in particolare, per garantire la protezione dall'emergenza sanitaria a carattere transfrontaliero determinata dalla diffusione del COVID-19 mediante adeguate misure di profilassi, nonche' per assicurare la diagnosi e l'assistenza sanitaria dei contagiati ovvero la gestione emergenziale del Servizio sanitario nazionale, i soggetti operanti nel Servizio nazionale della protezione civile,e i soggetti attuatori di cui all'articolo 1 dell'ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile n. 630 del 3 febbraio 2020, nonche' gli uffici del Ministero della salute e dell'Istituto superiore di sanita', le strutture pubbliche e private che operano nell'ambito del Servizio sanitario nazionale e i soggetti deputati a monitorare e a garantire l'esecuzione delle misure disposte ai sensi dell'articolo 2 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, anche allo scopo di assicurare la piu' efficace gestione dei flussi e dell'interscambio di dati personali, possono effettuare trattamenti, ivi inclusa la comunicazione tra loro, dei dati personali, anche relativi agli articoli 9 e 10 del regolamento (UE) 2016/679, che risultino necessari all'espletamento delle funzioni ad essi attribuite nell'ambito dell'emergenza determinata dal diffondersi del COVID-19”.

Tanto premesso, in applicazione della disposizione sopra indicata il Sindaco, in qualità di Autorità Sanitaria, risulta legittimato “a monitorare e a garantire l'esecuzione delle misure”.

L’attività di verifica e controllo affidata alla Polizia Locale deve prevedere, ex ante, un’atto di designazione al Dirigente/Responsabile PO, che a sua volta designa il dipendente assegnato all’Unita’ organizzativa, al trattamento dei dati personali la cui titolarità resta in carico all’Ente (vedi modello allegato), rafforzato da un’ulteriore atto di designazione ad hoc nel quale identificare l’Agente designato, la tipologia di dati trattati, la categoria di interessati, la finalità del trattamento e la conservazione dei dati (vedi modello allegato).

Si evidenzia, inoltre, che la trasmissione dei dati relativi ai positivi Covid, attraverso il canale istituzionale, deve essere di natura riservata.

Con riferimento alla possibilità di trasmissione dei dati dei positivi Covid al Corpo dei Carabinieri di competenza territoriale, si chiarisce che la stessa non è consentita se, a monte, non sia stato predisposto un atto giuridico che autorizzi il flusso e lo scambio dei dati, nel caso di specie i dati dei positivi Covid residenti, tra Comune e Carabinieri e viceversa.